University Day 2011 – il bilancio

Il 19 marzo si è chiuso l’annuale appuntamento con l’UNIVERSITY DAY con un incontro-dibattito denominato “COSTRUIRE IL PROPRIO FUTURO OGGI! PROBLEMI, OPPORTUNITÀ E PROSPETTIVE PER I GIOVANI” – che ha offerto spunti importantissimi sia per  i ragazzi e docenti che per  le loro famiglie.

 

Grande successo per l’University Day organizzato dal CUR, decollato Venerdì 18 Marzo, con moltissimi eventi dedicati ai ragazzi delle scuole superiori.
L’iniziativa, che ormai da anni rappresenta l’evento di punta della nostra sede universitaria, ha registrato nella prima giornata una presenza massiccia di giovanissimi: oltre 700 studenti delle Scuole Superiori hanno assistito alle speciali lezioni dimostrative.

Il 19 marzo, invece, la parola è andata ai ragazzi delle scuole superiori, a Paolo Gila, giornalista economico-finanziario di Rai TV e al Prof. Waldimaro Fiorentino, membro del Comitato Scientifico della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, che insieme al prof. Tovo, hanno parlato di opportunità, di innovazione, di formazione e per dare loro qualche “dritta” sulle opportunità offerte dall’attuale mercato. Vediamo nello specifico, alcuni interventi dei protagonisti.

Spiega il Prof. Roberto Tovo, Presidente del CUR: “Anche quest’anno il CUR ha offerto ai ragazzi e all’intero territorio un appuntamento culturale di primo livello. Ancora una volta, come è ormai consuetudine per l’University Day, abbiamo voluto proporre il contributo di personalità di grande cultura, persone esperte circa i meccanismi della comunicazione e sulle dinamiche dell’economia e del mondo del lavoro, per offrire una esperienza formativa assolutamente inedita e originale, una occasione di confronto unica per il nostro territorio. Il CUR vuole essere questo, un punto di riferimento per la crescita e lo sviluppo del Polesine, capace di attivare sinergie e collaborazioni efficaci, puntando sulla cultura, sull’innovazione, sulla ricerca”.

Paolo Gila, giornalista economico-finanziario per la Rai di Milano, dove segue i mercati finanziari e le attività produttive, oltre che autore di numerose pubblicazioni, aggiunge: “La formazione culturale e professionale non è un prodotto, ma un processo, che dura tutta la vita. Tradotto in economia, cresce e si fortifica il paese che non perde la carica del proprio ideale e che continua a fare della conoscenza un processo continuo, innervato nel sentimento civico, nella comunità degli operatori della scienza e della cultura. L’attività economica dipende dal sapere e quest’ultimo dipende anche da come si sviluppa la società. Far crescere la conoscenza è un imperativo dell’individuo, prima ancora della società: la conoscenza deve essere perseguita per tutta la vita”.

Di particolare interesse per gli studenti presenti le indicazioni offerte da Paolo Gila per chi sceglie di avviare una propria impresa: “Bisogna cominciare a pensare, da subito, che il lavoro deve essere creato e reinventato ogni giorno, pena una progressiva marginalizzazione verso aree di pura sussistenza, se non di indigenza. E’ probabile che nel futuro ci sia più spazio per modelli di impresa aperta e flessibile, dove conteranno maggiormente i risultati pratici e le conoscenze vere, più che i timbri e le scartoffie. Almeno è quello che ci vorremmo augurare”.

Di grande interesse anche l’intervento del Prof. Fiorentino, dirigente industriale e maestro del lavoro, giornalista e autore di numerose pubblicazioni, oltre che membro della SIPS – Società italiana per il progresso delle scienze, che si sofferma sul valore che oggi la scienza ha in Italia e sulle opportunità che i giovani – in questo particolare momento – possono “sfruttare” per affrontare positivamente il proprio futuro e per costruirlo su basi solide: “Credo fermamente negli studi in Italia, la scuola italiana insegna ad essere pronti per il futuro: insegna ad imparare. I ragazzi non devono mai smettere di imparare, io personalmente non ho mai smesso, continuo a studiare anche oggi e i giovani non possono smettere mai.”. Ha spronato fortemente i ragazzi a non vedere questo momento come negativo: “La parola “crisi” deriva dal greco e significa “risoluzione”, una crisi stimola le soluzioni è un’occasione in cui si aprono delle possibilità in più che vanno colte il prima possibile”.

I quesiti che i ragazzi presenti, successivamente, hanno posto al prof. Fiorentino e al dott. Gila, sono già di per sé molto chiarificatori di uno stato d’animo caratterizzato da incertezze che spesso attingono dalla situazione socio- economica in cui stiamo vivendo.

In questo momento di crisi per la ricerca scientifica, scarsamente sostenuta e incentivata, si registrano esperienze esemplari sulle quali vale la pena scommettere: come a Rovigo, dove la comunità civile, gli enti pubblici, le realtà private, le associazioni di categoria, hanno dimostrato un interesse vero e proficuo per l’Università, un interesse che si traduce in progetti attivi, in risorse e in controllo.
Puntando tutto sulla conoscenza, come elemento fondamentale per uscire dalla crisi e per garantire uno sviluppo reale e duraturo.

I Consorzi Universitari sono luoghi del confronto in cui le istituzioni pubbliche e i sistemi economico-produttivi e sociali di riferimento, definiscono e attuano le basi di insegnamento, di ricerca e di diffusione della conoscenza che costituiscono i presupposti dello sviluppo economico e sociale della collettività.
Qui gli Enti locali, imprese e ricerca hanno voluto fortemente l’Università intesa come fattore di sviluppo e lavorano in sinergia su iniziative di alta formazione e di ricerca funzionali alla qualificazione del territorio.
“Il Consorzio Universitario – spiega il Presidente del CUR Prof. Roberto Tovo – è una realtà adottata dal territorio e capace di utilizzare le risorse in modo innovativo, per lo sviluppo della comunità. Il mondo accademico è uno stimolo, un ambiente effervescente, che mette insieme persone di estrazione ed interessi diversi, che insieme creano fermento culturale, nuove idee, una crescita sociale, che si trasforma in sviluppo”.

Graditissimo, inoltre, l’intervento del sindaco, che ha salutato gli studenti presenti sottolineando come sia fondamentale la presenza del Consorzio Università Rovigo per la crescita dell’intero territorio.

Gli studenti iscritti ai corsi attivati presso la sede di Rovigo sono passati da poche centinaia a oltre 2000, provenienti non solo dal Polesine ma anche da aree nelle quali, senza la presenza del CUR, vi sarebbe stata una minore iscrizione ai corsi di laurea.
Così, la sede universitaria rodigina, collegata alle Università di Padova e Ferrara, si è posta l’obiettivo di diventare nucleo di eccellenza per il territorio, punto di riferimento nel processo di sviluppo economico che sta interessando il Polesine.

 

Alcune foto delle due giornate:

 

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